DIGA TRINITA' SUL FIUME DELIA

Alla fine degli anni ’50 venne realizzato a cura dell’Ente di Sviluppo Agricolo della Regione Siciliana l’intervento di attrezzatura irrigua dei suoli della Conca del Fiume Delia .

L’intervento di attrezzatura irrigua si  articola mediante la realizzazione di una diga in terra tra le quote 53 m.s.m. e 68 m.s.m. lungo il Fiume Delia – denominata diga Trinità – con la capacità di invaso di complessivi mc 17.500.000, con servizio irriguo tramite due canali a pelo libero, l’uno in destra del F. Delia e l’altro in sinistra di questo, alimentati dal piede della diga.

Il comprensorio irriguo dominato a valle si estende complessivamente per ha 4.109 netti dei quali ha 2.000 lungo la Conca del Fiume Delia tra le quote 50 m.s.m. e 20 m.s.m. ed ha 2.109 nel sovrastante altopiano, denominato tavolato calcareo, tra le quote 65 m.s.m. e 30 m.s.m.

Il canale adduttore di destra alimentava al termine del percorso una stazione di sollevamento in località Baglio Elefante, che sollevava le fluenze necessarie all’irrigazione del tavolato calcareo per immetterle nella rete di distribuzione, anch’essa realizzata mediante un complesso di canali a pelo libero.                

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Alla fine degli anni ’70 la Cassa per il Mezzogiorno ha finanziato con due interventi,  l’ammodernamento e l’ampliamento dell’intera rete al servizio della Conca del Fiume Delia, per complessivi ha 3.120 netti, mediante condotte in pressione alimentate dalla cabina di derivazione dal piede della diga.

Un manufatto di riduzione del carico e di ripartizione delle portate al termine del tubo di presa dalla diga, assicura la derivazione della portata massima di punta richiesta pari a 3.016 l/sec, svincolando i carichi di valle dalle escursioni di livello della diga e ripartendo le portate necessarie pari a 1.384 l/sec e 1.632 l/sec come illustrato di seguito.

In relazione alla giacitura dei terreni interessati dall’intervento, la distribuzione irrigua viene effettuata da due quote di dominio.

Per i territori della Conca tra le quote 60 m.s.m. e 20 m.s.m. dell’estensione di ha 2.620 netti, il servizio avviene tramite una vasca di modulazione a quota 100.00 m.s.m., alimentata da una stazione di pompaggio, posta subito a valle del citato manufatto, che preleva la portata di punta di tale comprensorio pari a 1.384 l/sec, determinata nelle 16 ore di funzionamento dell’impianto.  

I territori con quote inferiori 15 m.s.m. corrispondenti a ha 500 netti sono invece alimentati direttamente a gravità tramite una vasca a quota 42 m.s.m. in località Baglio Elefante, posta al termine della condotta adduttrice DN 1400 in ghisa e cemento armato, dello sviluppo complessivo di m 9.460, che convoglia 1.632 l/sec corrispondenti alla somma della portata media di punta di tale comprensorio pari a 175 l/sec, e di quella destinata al tavolato calcareo, corrispondente a 1.457 l/sec, cui il servizio  assicurato mediante una stazione di pompaggio, in aspirazione dalla medesima vasca, che immette tale portata nel complesso degli esistenti canali a pelo libero che permangono al servizio del territorio in questione.

Un complesso di condotte principali con le relative diramazioni, sino alla rete terziaria, assicura invece il servizio a pioggia nei territori della Conca così ammodernati.

Con il volume di mc 8.050.260 si può perciò far fronte al fabbisogno di un territorio di netti mc 8.050.260/1.950 mc/ha = ha 4.100 circa, attrezzato con reti in pressione.

Pertanto con il presente intervento, in aggiunta alle aree irrigue della Conca del fiume Delia già attrezzate con l’impianto di distribuzione in pressione, volto ai complessivi ha 3.120 netti, si assicura anche l’analogo servizio irriguo al tavolato calcareo, la cui superficie si  ora ridotta dagli iniziali ha 2.109 agli attuali ha 1.720 netti, e si estende l’attrezzatura ai territori a nord contermini alla Conca, della superficie di ha 2.175, pari ad ha 1.753 netti, ed a quelli a ovest dell’attuale comprensorio irriguo, in destra del fiume Mazaro pari ad ha 445, ha 422 netti, e per i quali il servizio ora avviene mediante prelievo dei fabbisogni da pozzi.

Le superfici servite nel complesso a regime dalla diga Trinità sono ammontanti complessivamente, ad ha 8.000, corrispondenti ad ha 6.915 netti.

La Trota Fario: (Salmo trutta) E' riconoscibile per la presenza di una piccola pinna dorsale in prossimità della coda. Il corpo è robusto e affusolato; la bocca, ampia, è tipica del predatore ed è provvista di forti denti acuminati. Le squame sono rotonde e piccole.

Il colore del corpo è grigio-verdastro sul dorso, argenteo sui fianchi, bianco-giallastro sul ventre; sui lati del corpo sono presenti delle macchie di colore rosso più o meno intenso. La sua lunghezza è di 60-70 cm. Si ciba di insetti e vermi; vive nei fiumi e nei laghi. E' stata introdotta nel bacino della diga Delia negli anni '80 per la pesca sportiva.

Giancarlo Bernabei (Foto-Webmaster)